Tempi moderni

Sarà dura per Lollo crescere in un mondo senza mozzarella. Sarà un mondo diverso da quello che abbiamo conosciuto noi altri fortunati. Senz'altro peggiore, se continua questo trend generale, con pezzi d'antartide che vagano nell'oceano, padri che partoriscono bambini e la succosa mozzarella ridotta ad un succulento veleno.
Ma la situazione è questa e le chiacchiere stanno a zero. Per capire come stanno le cose basta leggersi questo passaggio del pezzo di Claudio Petrini (mr slow food) su repubblica di oggi: "Questo modello di sviluppo sta catastroficamente mostrando tutta la sua inadeguatezza, ma intanto si è mangiato il futuro di una terra, la Campania, che oggi non sa come riemergere dal pantano civile e istituzionale in cui è stata lasciata sprofondare, non per ignoranza o incompetenza ma per dolo e per precise responsabilità. Oltre che per ignavia e indifferenza della società civile. Ora la storia presenta il conto, ma purtroppo lo presenta alle persone sbagliate, a quegli agricoltori che, pur producendo secondo il rispetto delle norme vigenti, lavorano con la terra e la natura che hanno a disposizione e si ritrovano il prodotto rifiutato da un mercato internazionale dove i controlli si fanno e i risultati non si minimizzano".
Sfruttamento insensato del territorio, precise responsabilità politiche, indifferenza della società civile: ecco il mix esiziale. Due domande (stra-retoriche): siamo sicuri che questa cosa riguardi solo la Campania? è giusto che a rimetterci sia anche chi, per essere arrivato un pò più tardi sulla scena, rischia di papparsi solo mozzarelle di soia (transgenica) ?