Ecco un altro zio d'America, il mitico zio Lele, che ci invia una delle prime foto del suo nuovo ambiente di lavoro, sito nell'Orange County (California). Li chiamano cervelli in fuga, ma con un pò di pazienza sto riuscendo a spiegare a Lollino che si tratta di un'espressione il cui significato non va inteso alla lettera. Anzi.
Per evitare che il nostro pargolo cresca su con un bel pò di pregiudizi, di schemi mentali e di modelli interpretativi della realtà diffusi dai mass media e dal pettegolezzo da bar, abbiamo risolutamente deciso di approfondire la questione dei giovani e brillanti italiani alle prese con il dorato mondo della ricerca scientifica che in mancanza di valide opportunità di lavoro e di carriera -e dopo essere costati decine di migliaia di euro ai contribuenti italiani per la loro formazione-, se ne vanno all'estero in cerca del dovuto riconoscimento professionale, economico e sociale. Sono conosciuti ai più, appunto, come i cervelli in fuga (in fuga dalle ristrettezze di vedute del sistema italia).
Ma scavando sotto l'apparenza della superficie è facile rendersi conto di quello che realmente sono. Sfigati topi di laboratorio alle prese con temibilissimi virus incontrollabili? Disadattati cervelloni senza affetti e senza stile, alieni e incompresi in una parte di mondo qualsiasi? Nerds?
Acquazzone, tempesta, diluvio. Per la verità l'espressione significante "cervelli in fuga" cela, molto spesso, un sinuoso sentiero semantico che conduce ad estatici universi di significato brulicanti sole, mare, lauti guadagni, successi professionali, nuove amicizie, perfino un certo senso di appagamento così straniante se paragonato al precedente senso di frustazione di chi per meno di mille euro al mese porta avanti la ricerca italiana ed è socialmente considerato un disadattato che lavora senza mezzi e senza prospettive, in un contesto deprimente e con la sensazione di non aver capito niente di come vanno le cose e che se tornasse indietro farebbe sicuramente odontotecnica (per diventare come Ricucci, certo).
Tutto questo per dire: ciao zio Lele, divertiti!....e vedi di tornare...prima o poi
martedì 13 maggio 2008
Cervelli in fuga? no, paraculi in vacanza pagata...
Pubblicato da Unknown alle 22:05
Etichette: lorenzo, università, zii
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
10 commenti:
wow al! fluido e conciso...;-)
e infatti la stessa espressione e' falsa: in fuga da che? dall'italia? e da quando un cervello e' italiano? scienziati, artisti o, che so, giornalisti, lavorano, concepiscono, creano per tutti, non per italiani, francesi, mericani, etc. quelli che lasciano il proprio paese, per mille motivi, si portano dietro le loro motivazioni (mai banali) e le loro malinconie. la decisione non e' mai facile, ma sofferta. in quanto ai cervelli, loro, grazie al cielo, non emigrano: i cervelli non hanno patria.
grazie al,
bacione, lollo!!!
La foto merita una precisazione (altrimenti poi la gente pensa che uno sta facendo davvero che so io, l'aperitivo in riva all'oceano): trattasi di bio-test sugli effetti di estratto di ananas su mezzi di coltura cellulari, in sostituzione dei normali sieri di crescita comunemente impiegati in laboratorio. Spero non siano nati fraintendimenti!!!
Manu
ciao!
Manu mi ha girato il link del vostro blog, allora approfitto e posto qui il link per la petizione popolare che stiamo facendo per far rimpatriare il nano in italia in tempo per la finale di campionato...firmatela anche voi!!!
http://www.ipetitions.com/petition/ReimpatrioNano/
Agnese
Ciao!! Allora vedo che l'ambiente è ottimo!! Ci vediamo ad agosto :)
Ma come la dobbiamo prendere noi?
@francesco: lo so lo so -per esperienza personale direi- che quando si va via dispiace e la lontananza provoca, inevitabilmente, nostalgia e tristezza ma dovevo pure tirar su il mio amico e sottolineare gli aspetti tristi della ricerca italiana..che non sono pochi, no?
@grattino: poi c'è chi oltre al lavoro trova pure l'Amore lontano da casa...and i tell tomyself what a wonderful world...
Andiamo per gradi.
Punto Primo: Al sei una penna MERAVIGLIOSA! E saperti tarpato in un ruolo nemmeno di comprimario ma di gregario mi fa incazzare come una scimmia cui abbiano sottratto l'ultima banana!
Punto Secondo: Lele, se mai dovessi avere bisogno di un interprete non farti scrupoli... chiamami immediatamente!
Baci,
polle
@polle: pp) grazie sei troppo buono ma non ti arrabbiare non ne vale la pena; ps)?...vedrò cosa posso fare..nota bene: per il servizio di intermediazione interpretariato percepisco il 20% di commissione, non te l'avevo detto?
Posta un commento