Se non avessi passato le ultime settimane a montare mobili svedesi spaccameningi per la cameretta dei pupi.
Se non fossimo immersi in una rete di affetti ineguagliabile.
Se non ci fossero la pizza e il parmigiano.
Se non fossimo convinti di poter cambiare un minimo le cose.
Se il nostro salvadanaio fosse un pò più pesante di un bolla di sapone.
Allora, forse, mi piacerebbe che il piccolo Paolo e il suo fratellone crescessero qui. In una casa comune a quindici minuti da Vancouver.
In un posto più civile. In cui, come dice Michael Moore, le case non sono chiuse a chiave. E le ronde sono solo dei parchi turistici.
mercoledì 1 aprile 2009
Living togheter
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2 commenti:
se decidete di partite perchè ad un certo punto Berlusconi e il resto della combriccola non ci permetterà più di respirare, veniamo anche noi con il nostro futuro piccolo!!
Anna Rita
bene bene...affittiamo il mayflower? :)
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