mercoledì 21 luglio 2010

Satelliti e montacarichi (tratto da una storia semi-vera)

Volevamo assaggiarla. Quella luna morbida a forma di ovetto kinder noi volevamo veramente assaggiarla.
Grande, tonda, invitante. Era lì che ci diceva: Venite, venite a provare cotanta golosità!

Papà -mi diceva il grande- ci si può andare sulla luna?
Certo campione, basta sentirsi legerissimi e saltare di nuvola in nuvola come un gatto.
Uau! E come si fa?
Guarda è facile: basta aspettare il cielo giusto (quello con le nuvole a forma di scalinata), appostarsi al  tramonto sopra la collina e saltare più in alto che si può.
Papà?
Si?
Ma ci sono molti gatti sulla luna?
Beh, immagino di si.

E perché io non li vedo e non li sento miagolare?
Se non li vedi, allora prova a chiudere gli occhi e immagina il rumore intorno ai laghi di latte ce ci sono sulla luna. Non li vedi anche tu tutti quei gatti che si azzuffano, baruffano, si compongo e si scompongono in duelli di felina rivalità?
Mhmm...se è così, papà, non sono più tanto sicuro di voler andarci: a me i gatti fanno un po' paura.
Come vuoi caro, però guarda comunque quanto è bella e bianca la luna. Sembra un gomitolo di neve vista da qui.
Papà...ho freddo.
Ok, dai chiamiamo l'ascensore che siamo arrivati a casa.
Va bene però il pulsante lo spingo io che vado più in alto di tutti, guarda...

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