Dice Weber (non Ela, Max) che lo "Stato è quella comunità umana che entro un determinato territorio pretende per sé (con successo) il monopolio dell’uso della forza legittima". Dice anche che la legittimazione del potere può essere di carattere: razionale (diritto costituzionale), tradizionale (i saggi della tribù), carismatico (dittatore).
Aggiunge che “lo Stato […] con una costituzione razionalmente promulgata, con un diritto razionalmente costituito, con un’amministrazione diretta da impiegati specializzati secondo regole razionalmente enunciate, solo il moderno Occidente lo conosce …”.
Commentando la sentenza di ieri sul blitz alla scuola Diaz del luglio 2001, Giuseppe D'Avanzo dice che siamo stati, siamo e forse saremo a lungo ben dentro un vuoto di diritto e in uno stato d'eccezione (lo Stato governativo). Che, per inciso, si disfa dei suoi funzionari fedeli al diritto e non all'arbitrio.
Altri usano altre parole. Come il giornalista che ha subito un "martirio" proprio alla Diaz e che si dice dispiaciuto per l'Italia, che vive in una dittatura.
Il grande Ascanio Celestini ci dice che non è più il tempo di nascondere la mano. Perché i tempi stessi sono cambiati.
Io, allora, mentre altri si mettetono comodi, perché il viaggio che inizia è all'insegna della spenseriatezza e del relax, vorrei dire e spiegare a Lorenzino che, avendo vissuto quei tre giorni di Genova, nel luglio di sette anni fa, quando si sente in profondità di essere dalla parte del giusto è non dico facile ma naturale e istintivo non arrendersi alla paura e alla rassegnazione. Basta solo seguire, in ogni cosa che si fa, banale o eroica, quotidiana o eccezionale, la voce della propria coscienza, se si avrà avuto la fortuna di averla coltivata, arricchita, custodita e preservata da tutto il male che la minaccia dall'esterno e dai dubbi, dalle frustazioni e dalla fatica che la possono logorare dall'interno.
venerdì 14 novembre 2008
Lo Stato di diritto e il diritto di voler essere Stato
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1 commento:
bravo, papà....
i tempi sono difficili, ma genitori come voi mi danno speranza... il mio nipotino è veramente fortunato
un abbraccio clara
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