mercoledì 15 ottobre 2008

Natura vs. Brunetta

Le apparenze ingannano. Qui non si tratta dell'accanimento della Natura, che pure non c'è andata leggera e ha calcato incontestabilmente un pò la mano sull'ometto saccente e integgerrimo del governo, ma dell'attacco, diretto e risoluto, di un'altra Natura contro il poveretto, reo di portare il suo squillante contributo all'affossamento della ricerca italiana (suo, per dirne una, l'emendamento simpaticamente ribattezzato 'l'ammazza precari').

''I circa 2.000 ricercatori precari -osserva la prestigiosa rivista (così come riferisce l'Ansa)- costituiscono l'ossatura delle istituzioni di ricerca italiane e circa la metà di quali erano stati selezionati per essere stabilizzati''. Ma adesso, ha aggiunto, ''potrebbero lasciare tutti insieme la ricerca pubblica'', rileva ancora la rivista, che pubblica un primo piano (sfidando le norme internazionali del comune senso del pudore) del ministro della Pubblica amministrazione.
Mentre, ''il ministro per l'Istruzione, l'Universita' e la Ricerca, Mariastella Gelmini - scrive ancora la rivista - non ha commentato pubblicamente la situazione e non ha dato alcuna risposta a Nature, che le aveva richiesto un commento''.
Nature rileva inoltre che se il governo italiano ''intende preparare un futuro realistico per l'Italia, così come dovrebbe fare, non dovrebbe fare inutili riferimenti a un passato lontano, ma comprendere come funziona oggi la ricerca in Europa''.
E' bello contribuire al progresso della scienza, farsi oggetto dell'osservazione degli esperti e finire su una rivista di tal foggia.
Cavie di tutto il mondo uniamoci...il paradiso ci attende!

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